articolo Salute Sana alimentazione
Surgelato non è poi così male freccemartedì 29 ottobre 2013

Sapere che consumare del cibo surgelato non è poi così male può essere una bella sorpresa per molti. Infatti, vige il luogo comune secondo il quale i surgelati siano dei meri surrogati dei cibi freschi, la soluzione più comoda per non dover fare la spesa tutti i giorni o spendere del tempo per pulire e lavare le verdure. E 'inoltre diffuso, in chi sceglie di acquistare dei prodotti surgelati, il lieve senso di colpa legato al dubbio che questi non possano fornire gli stessi nutrienti dei prodotti freschi. Si tratta, va ripetuto di luoghi comuni.

In realtà, rispetto ad altre tecniche la surgelazione offre dei notevoli vantaggi, in quanto sia gli alimenti vegetali che quelli animali presentano le stesse caratteristiche nutritive di quelli freschi, mantenendo anche un gusto e una consistenza molto simili. Inoltre alcuni studi promossi dall’Istituto Nazionale della Nutrizione hanno dimostrato che i vegetali surgelati sono talvolta più ricchi di vitamina C rispetto ai corrispettivi freschi conservati anche solo pochi giorni dopo la raccolta. Succede, tra l'altro, che alcune proteine diventino più digeribili dopo il surgelamento e che alcune provitamine si trasformino in vitamine. In teoria, quindi, non ci sono motivi per non acquistare e consumare prodotti surgelati. In pratica, però, bisogna fare dei distinguo.

Innanzitutto congelare i cibi in casa non è la stessa cosa che acquistarli già surgelati, anzi, comporta delle perdite nutritive dal non potendo replicare le tecniche all’avanguardia dei processi industriali. Surgelare, infatti, vuol dire far penetrare molto rapidamente il freddo negli alimenti in modo da bloccare i liquidi all’interno delle cellule. Per cui al momento dello scongelamento il cibo ritorna al suo stato originario senza aver subito rotture o traumi interni. Col congelamento, invece, il processo di penetrazione del freddo è molto più lento e comporta la formazione di cristalli di ghiaccio grandi che quando andranno a rompersi nella fase dello scongelamento provocheranno inevitabilmente rotture nella struttura interna dell’alimento.

Da qui la fuoriuscita di liquidi cellulari, che ad esempio, possiamo notare spesso nella carne congelata a casa e che indicano l’impoverimento dell’alimento stesso. Per godere pienamente della bontà e della naturalità dei prodotti surgelati, bisogna semplicemente attenersi alle indicazioni che si trovano sulle confezioni stesse. Quindi è bene prenderli alla fine della spesa e inserirli in appositi sacchetti per non interrompere la catena del freddo. Inoltre si deve fare attenzione alle confezioni: se presentano ghiaccio significa che il prodotto ha subito shock termici dando il via al deterioramento. Infatti, il surgelamento non elimina enzimi e microrganismi, ma li “addormenta” semplicemente e questi, una volta riattivati, sono anche più efficaci.

Per questa ragione è un’ottima cosa anche poter passare l’alimento direttamente dal sacchetto alla padella, in modo da conservarne intatte le proprietà organolettiche, anche se con il pesce e con certi tagli di carne è meglio, invece, optare per lo scongelamento, da effettuare ovviamente in frigorifero. Va, infine, tenuto presente che quanto detto vale per i cibi surgelati nella loro forma originaria e non per i piatti pronti che contengono grassi aggiunti ed espedienti vari che li rendano più saporiti. Quindi, ancora una volta, la regola numero uno è leggere le etichette e le liste degli ingredienti per conoscere ciò che mettiamo a tavola.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella  Giosa - vedi tutti gli articoli di Antonella  Giosa



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su:



 



Silybum

Silybum, genere di 2 specie di piante erbacee, annuali o biennali, rustiche, appartenenti alla famiglia delle Compositae. La specie descritta, adatta per le bordure, si coltiva in particolar modo per le foglie che sono molto ........

Menyanthes

Menyanthes, genere comprendente una sola specie acquatica, appartenente alla famiglia delle Menyanthaceae, diffusa allo stato spontaneo nelle regioni temperate e fredde dell’emisfero settentrionale.
Si pianta ai margini ........

Robìnia (Robinia)
La Robìnia (Robinia) , originaria degli Stati Uniti e messico, comprende circa 20 specie ed è uan albero o arbusto a foglia caduca, rustico e fiorifero molto ornamentale.
Le foglie sono composte, ........

Cladanthus

Cladanthus, genere di 4 specie di piante erbacee, annuali. La specie descritta è adatta per le bordure. Sia i capolini, sia il fogliame sono profumati; da giugno fino ai primi geli autunnali sbocciano in continuazione una ........

lagestroèmia (Lagestroemia)
La Lagestroèmia (Lagestroemia) , originaria dell'Asia, Australia e Nuova Guinea, comprende circa 20 specie ed è un albero o grande arbusto a foglia caduca.
Le fogliesono ovali, più o meno cuminate, di lunghezza ........

 

 

Ricetta del giorno
Broccoli marinati
Immergere i broccoli in acqua salata in modo che possano assorbire bene l’acqua e quindi asciugarli bene.
Schiacciare 4 spicchi d'aglio con lo schiaccia ....
sono presenti 550 piante
sono presenti 235 articoli

tutte le piante
annuali bulbose felci orchidee perenni il mondo delle rose il mondo delle primule
succulente
a foglia caduca sempreverdi
sempreverdi e decidue
a foglia caduca sempreverdi
da fiore
acquatiche
appartamento Serra
tecnica
frutteto orto
attrezzi
Verande Piscine Illuminazione giardino Cancelli e recinzioni Arredamento giardino
elenco completo articoli profilo di una pianta

lavori del mese
lotta ai parassiti
tutto piscine



Coleus

Coleus, genere di 150 specie di piante perenni, sempreverdi. Delle 2 specie descritte Coleus blumei, pur essendo perenne, si coltiva all'aperto come annuale in bordure, aiuole o anche in contenitori, mentre Coleus Thyrsoideus ........

Albuca

Albuca, genere di circa 30 specie di piante bulbose appartenenti alla famiglia delle Gigliacee, originarie dell’Africa dove crescono spontanee. Sono piante da serra, che possono essere eccezionalmente coltivate all’aperto ........

Paliurus

Paliurus, genere di 2 specie di piante arbustive decidue, appartenenti alla famiglia delle Rhamnaceae, diffuse nelle regioni temperato-calde dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa. La specie descritta, per il fatto di essere ........

Davidia

Davidia, genere conprendente una sola specie, arborea, rustica, a foglie decidue, originaria della Cina orietale, coltivata per il fogliame molto ornamentale e per le brattee floreali molto appariscenti. Le infiorescenze, ........

Acalypha

Acalypha, genere comprendente oltre 300 specie di arbusti e piante erbacee, appartenenti alla famiglia delle Euforbiacee, tutte originarie delle zone calde. Le foglie sono largamente ovate e di diversa colorazione, di grande ........

Ricetta del giorno
Frittata con pecorino toscano e pistacchi
Iniziare con lo sgusciare i pistacchi, tritarli sul tagliere con il coltello e metterli da parte.
Rompere le uova in una ciotola, unire sale, ....


 articolo Salute Sana alimentazione
Surgelato non è poi così male freccemartedì 29 ottobre 2013

Sapere che consumare del cibo surgelato non è poi così male può essere una bella sorpresa per molti. Infatti, vige il luogo comune secondo il quale i surgelati siano dei meri surrogati dei cibi freschi, la soluzione più comoda per non dover fare la spesa tutti i giorni o spendere del tempo per pulire e lavare le verdure. E 'inoltre diffuso, in chi sceglie di acquistare dei prodotti surgelati, il lieve senso di colpa legato al dubbio che questi non possano fornire gli stessi nutrienti dei prodotti freschi. Si tratta, va ripetuto di luoghi comuni.

In realtà, rispetto ad altre tecniche la surgelazione offre dei notevoli vantaggi, in quanto sia gli alimenti vegetali che quelli animali presentano le stesse caratteristiche nutritive di quelli freschi, mantenendo anche un gusto e una consistenza molto simili. Inoltre alcuni studi promossi dall’Istituto Nazionale della Nutrizione hanno dimostrato che i vegetali surgelati sono talvolta più ricchi di vitamina C rispetto ai corrispettivi freschi conservati anche solo pochi giorni dopo la raccolta. Succede, tra l'altro, che alcune proteine diventino più digeribili dopo il surgelamento e che alcune provitamine si trasformino in vitamine. In teoria, quindi, non ci sono motivi per non acquistare e consumare prodotti surgelati. In pratica, però, bisogna fare dei distinguo.

Innanzitutto congelare i cibi in casa non è la stessa cosa che acquistarli già surgelati, anzi, comporta delle perdite nutritive dal non potendo replicare le tecniche all’avanguardia dei processi industriali. Surgelare, infatti, vuol dire far penetrare molto rapidamente il freddo negli alimenti in modo da bloccare i liquidi all’interno delle cellule. Per cui al momento dello scongelamento il cibo ritorna al suo stato originario senza aver subito rotture o traumi interni. Col congelamento, invece, il processo di penetrazione del freddo è molto più lento e comporta la formazione di cristalli di ghiaccio grandi che quando andranno a rompersi nella fase dello scongelamento provocheranno inevitabilmente rotture nella struttura interna dell’alimento.

Da qui la fuoriuscita di liquidi cellulari, che ad esempio, possiamo notare spesso nella carne congelata a casa e che indicano l’impoverimento dell’alimento stesso. Per godere pienamente della bontà e della naturalità dei prodotti surgelati, bisogna semplicemente attenersi alle indicazioni che si trovano sulle confezioni stesse. Quindi è bene prenderli alla fine della spesa e inserirli in appositi sacchetti per non interrompere la catena del freddo. Inoltre si deve fare attenzione alle confezioni: se presentano ghiaccio significa che il prodotto ha subito shock termici dando il via al deterioramento. Infatti, il surgelamento non elimina enzimi e microrganismi, ma li “addormenta” semplicemente e questi, una volta riattivati, sono anche più efficaci.

Per questa ragione è un’ottima cosa anche poter passare l’alimento direttamente dal sacchetto alla padella, in modo da conservarne intatte le proprietà organolettiche, anche se con il pesce e con certi tagli di carne è meglio, invece, optare per lo scongelamento, da effettuare ovviamente in frigorifero. Va, infine, tenuto presente che quanto detto vale per i cibi surgelati nella loro forma originaria e non per i piatti pronti che contengono grassi aggiunti ed espedienti vari che li rendano più saporiti. Quindi, ancora una volta, la regola numero uno è leggere le etichette e le liste degli ingredienti per conoscere ciò che mettiamo a tavola.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella  Giosa - vedi tutti gli articoli di Antonella  Giosa



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su: